La scelta della corretta alimentazione del bambino celiaco è il principale cruccio dei genitori i cui figli sono affetti da tale patologia.
Grazie alla mia esperienza come biologa nutrizionista per bambini, a Torino, so per certo che, comprensibilmente, la prima domanda che si pongono le mamme e i papà è: “Ma cosa può mangiare un bambino celiaco”?
Prima di parlare della dieta del bambino celiaco, tuttavia, è importante comprendere che cosa sia e che cosa implichi la celiachia nel bambino.
LA CELIACHIA NEL BAMBINO
“Mio figlio ha spesso la pancia gonfia e la diarrea, quindi ho deciso di togliere il glutine dalla sua dieta, tanto è anche più salutare!”. Quante volte, nella mia professione di biologa nutrizionista per bambini, ho sentito questa frase! Bene, ora facciamo un piccolo test: quanti errori riuscite ad individuare in questa affermazione?
Pancia gonfia e diarrea non sono sufficienti per diagnosticare la celiachia nel bambino. Come per l’adulto, esiste un esame del sangue semplice e poco invasivo, ossia il dosaggio degli anticorpi anti transglutaminasi che può essere prescritto dal pediatra o dal medico di famiglia, che poi provvederà ad indirizzare verso l’iter diagnostico più appropriato (fino ad arrivare, eventualmente, alla biopsia intestinale).
La celiachia nel bambino – così come nell’adulto – è infatti una malattia che coinvolge il sistema immunitario che, invece di riconoscere e combattere con le armi che gli sono proprie, le minacce provenienti dall’esterno, va in confusione e riconosce come estranee e nemiche alcune componenti del nostro corpo.
Nel caso della celiachia, la risposta sbagliata viene innescata dal glutine, un complesso proteico che si trova in alcuni cereali. La presenza del glutine nell’intestino del celiaco scatena una risposta infiammatoria che danneggia la parete intestinale, nonché altri distretti dell’organismo.
Le conseguenze sono perciò varie e da qui la sintomatologia che ne deriva è anch’essa variabile, e ci permette di distinguere:
- la celiachia tipica che si manifesta con i sintomi classici quali diarrea, pancia gonfia, afte orali, perdita di peso marcata, arresto della crescita. I sintomi sono conseguenza delle alterazioni della mucosa intestinale con conseguenti disturbi gastrointestinali e segni di malassorbimento. Tipicamente, i bambini diagnosticati nei primi due anni di vita presentano proprio questi disturbi gastrointestinali;
- la celiachia atipica che si riscontra più frequentemente negli adolescenti e negli adulti e presenta sintomi non gastrointestinali tra cui anemia sideropenica (è il più frequente), dermatite erpetiforme, ritardo puberale o problemi ginecologici (aborti ripetuti), ma anche stanchezza o ancora presenza di bassa statura.
Se si sospetta la celiachia nel bambino, la prima cosa da fare è parlarne con il pediatra o con il medico di fiducia e procedere agli accertamenti diagnostici. Assolutamente da evitare, invece, il fai da te. Per cui:
- non affidatevi a test improvvisati;
- state alla larga dalle diete del bambino celiaco, suggerite da un’amica laureata sul web o dalla prima mamma blogger tuttologa che incontrare su internet. Se il bambino non è celiaco rischiate di esporlo ad un’alimentazione scorretta e squilibrata, in una fase tanto delicata per la crescita armonica del suo corpo. Se il bambino è celiaco, una dieta senza glutine improvvisata porta alla mancanza o al ritardo nella diagnosi di celiachia che può, nel tempo, avere svariate conseguenze: osteoporosi, bassa statura nei ragazzi, infertilità, diabete mellito, tiroidite autoimmune, linfoma intestinale e così via.
COSA PUÒ MANGIARE UN BAMBINO CELIACO?
Risultati alla mano, quando gli esami danno un esito positivo, ecco fare capolino la madre di tutte le domande: che cosa può mangiare un bambino celiaco?
L’indicazione è quella di insegnare alla famiglia (e indirettamente al bambino celiaco) ad adottare un’alimentazione che sia naturalmente priva di glutine, e con “naturalmente” intendo un’alimentazione che privilegi tutti gli alimenti che in modo del tutto naturale e non per manipolazione industriale, siano privi di glutine, relegando ad un uso saltuario, e ragionato all’interno della giornata alimentare, i prodotti gluten free, quelli pensati apposta per i celiaci.
Quali sono gli alimenti naturalmente privi di glutine?
- gli ortaggi: frutta, verdura, legumi, patate
- i prodotti di origine animale: carne, pesce, uova, latte
- tra i cereali, il riso ed il mais in primis, ma anche manioca, miglio, sorgo, teff, grano saraceno, amaranto e quinoa
Occorre fare attenzione, però, a un aspetto: questo elenco si riferisce agli alimenti non lavorati. La loro lavorazione, infatti, può implicare la presenza anche solo in tracce di glutine, che sono comunque sono da evitare nell’alimentazione del bambino celiaco.
Dalla dieta del bambino celiaco sono invece assolutamente da abolire:
- i cerali (e loro derivati) quali frumento (grano), orzo, farro, segale, couscous, Kamut® (è semplicemente il marchio registrato di una varietà di grano duro), bulgur, seitan;
- gli alimenti in cui il glutine rappresenta un ingrediente aggiunto o un residuo della lavorazione e su cui manca l’indicazione che siano gluten free. Qualche esempio? Salumi e insaccati; pesce conservato (al naturale, sottolio etc); carne o pesce impanata con farine proibite o preparata con sughi a cui sono state aggiunte le farine vietate; yogurt a cui sono stati aggiunti addensanti, aromi o altro; patatine in sacchetto; passati e omogeneizzati di verdura; gelati industriali o artigianali.
A questo punto i genitori del bambino celiaco si saranno già messi le mani nei capelli. Ma niente paura! Oggi possiamo affidarci ad alcuni strumenti per sapere cosa può mangiare un bambino celiaco, oltre agli alimenti naturalmente privi di glutine:
- l’elenco dei prodotti del Registro Nazionale dei prodotti senza glutine “specificatamente formulati per celiaci” (quindi pane, pasta), contrassegnati dal marchio ministeriale;
- gli alimenti di uso corrente, che troviamo in negozi e supermercati, che riportano sulla confezione la dicitura “senza glutine” oppure “adatto per i celiaci” oppure “adatto alle persone intolleranti al glutine” ai sensi del Regolamento EU 828/2014;
- i prodotti contrassegnati dal simbolo della Spiga Barrata;
- il Prontuario AIC degli alimenti (fare riferimento sempre all’edizione più recente).
Quindi per un bambino celiaco sono due gli aspetti importanti da tener conto:
- la diagnosi, che più è precoce più mette al riparo da danni e complicazioni della malattia celiaca (da qui, ricordo, l’importanza di evitare diete fai da te prive di glutine che ritarderebbero la diagnosi);
- una dieta rigorosa priva di glutine per tutta la vita. Ad oggi, infatti, non è contemplata la guarigione dalla celiachia, ma una dieta ben fatta e correttamente seguita fa si che l’aspettativa di vita di un celiaco sia del tutto sovrapponibile a quella di un non celiaco.
LA DIETA DEL BAMBINO CELIACO
La dieta del bambino celiaco, nonostante qualche restrizione e qualche accortezza in più, deve essere vissuta in modo sereno dal bambino e dalla famiglia, si deve adattare alle loro esigenze, al loro stile di vita senza risultare troppo “castigante”. Anche perché l’obiettivo ultimo dell’alimentazione del bambino celiaco è di preservarne la salute e la qualità della vita.
Pertanto non dovrebbe stupire che il punto di partenza della dieta del bambino celiaco è la sempreverde e tanto amata dieta mediterranea, ossia, l’alimentazione del bambino celiaco deve prevedere:
- cereali, preferibilmente integrali, che devono rappresentare la fonte principale di calorie (intorno al 50-55% della quota giornaliera di energia). Come detto sopra, è bene preferire, in prima battuta, quei cereali che sono naturalmente privi di glutine, perciò riso, mais, quinoa, miglio, tanto per citarne alcuni e in altri casi ricorrere anche ai prodotti gluten free (pane, pasta, farina). È sempre bene limitare l’uso dei prodotti a base di cereali raffinati;
- l’alternanza delle diverse fonti di proteine, sia vegetali sia animali, che andranno a coprire il 10-15% del fabbisogno energetico. Nella dieta del bambino celiaco, ma questa indicazione va bene per tutti, è bene limitare il consumo di carni rosse e quello di formaggi stagionati, privilegiando il consumo di formaggi magri (ricotta, primo sale), pesce (soprattutto il pesce azzurro del nostro Mar Mediterraneo), legumi (piselli, lenticchie, fagioli, ceci);
- l’uso di grassi (che contribuiscono al 25-30% del fabbisogno calorico quotidiano), spostando la bilancia decisamente a favore dell’impiego dell’olio extra vergine di oliva, da preferire sempre sia per cucinare sia per condire;
- le classiche 4-5 porzioni giornaliere di frutta e verdura, da cui il bambino trae vitamine, minerali, fibra, acqua e fitocomposti (antiossidanti, immunomodulatori, antitumorali, antinfiammatori). Il suggerimento per ottimizzare il consumo di frutta e verdura è di scegliere prodotti locali, di stagione ed alternarli il più possibile;
- l’acqua come la bevanda d’elezione.
Seguendo queste semplici indicazioni, adattate alla condizione personale, anche l’alimentazione del bambino celiaco sarà corretta, bilanciata e gustosa e si eviterà di incorrere nelle problematiche di eccessiva o ridotta assunzione di determinati nutrienti che potrebbe interessare chi segue una dieta priva di glutine non bilanciata, ossia un eccesso di assunzione di calorie, carboidrati semplici, grassi saturi e lipidi, contro un difetto nell’assunzione di quantità adeguate di alcuni minerali (zinco, ferro, magnesio, calcio), vitamine (vitamine del gruppo B, vitamina D, folati) e fibra.
È bene sottolineare che la dieta senza glutine è l’unica terapia che funziona in caso di celiachia e che va portata avanti tutta la vita, in modo rigoroso, evitando assolutamente l’errore volontario, vale a dire il consumo consapevole di un qualsiasi alimento contenente glutine. Questo ultimo aspetto è forse più caratterizzante dell’adolescente celiaco che non del bambino celiaco.
Ma è comunque importante ricordare che anche se l’introduzione di glutine non determina il manifestarsi di sintomi particolarmente accentuati, il danno a livello intestinale si produce comunque, per cui va assolutamente evitato.
Fatevi seguire da un professionista serio e qualificato, e l’alimentazione del vostro bambino celiaco non sarà un problema.
E se avete qualche dubbio, o se volete approfondire telefonicamente o via mail la questione, non esitate a contattarmi compilando l’apposito form. Metterò al vostro servizio tutta la mia esperienza come biologa nutrizionista per bambini, a Torino.